Quell’inginocchiatoio…
A distanza di molti anni ci assale una grande nostalgia di mons. Delle Nocche e del suo inginocchiatoio all’angolo del salone di ricevimento nell’episcopio di Tricarico. Il motivo? Forse perché ci sentiamo come soverchiati da questo mondo senza anima. Sentiamo intorno a noi il rincorrersi di parole talora senza senso, snodate in un vuoto nominalismo che non può appagarci nell’intimo. Perciò sentiamo nostalgia di questo Padre. Ed è là , su quell’inginocchiatoio, per infonderci sicurezza e per riproporci la sua fede … «Io credo, credo inconcussamente e questo mi fa vivere nella luce e nella pace». È la professione di fede in un Dio che si fa presente con assoluta priorità : «Solo Dio, sempre Dio» per la cui gloria vale la pena spendere la vita: «Se ho desiderio di qualche cosa non è certo per me, ma solo per Dio». Quante volte siamo spiazzati dalla presenza del male spesso in forme corpose, talora sottili. Non possiamo sottrarci a questa visione di fronte alla quale anche la più forte volontà sembra flettersi, incapace di reagire. Ci sentiamo sconvolti, forse fuorviati. Riprendiamo allora il nostro cammino verso quell’inginocchiatoio per ascoltare Ie sue parole di conforto e di incoraggiamento: «Dio è infinitamente buono anche quando ci prova e non manda prove superiori alle nostre forze, e quando ci prova, lo fa per il nostro profitto». Lo scenario delle contraddizioni non si cancella. Ci siamo calati dentro e la tentazione di lasciarci portare dalla corrente è forte perché dinnanzi alla vita spesso, come per i discepoli di Emmaus, si fa sera. Ci sovviene allora di quella voce ormai remota nel tempo ma viva e rasserenante: «Come lo loderemo e ammireremo quando potremo vedere Ie disposizioni meravigliose dell’amor suo in queste prove che ci manda. Cominciamo a farlo sin da ora con fede certa, assoluta, incrollabile; meriteremo la lode Sua: beati quelli che non vedono e credono». Come per Bernanos nel Curato di Campagna: “Tutto è grazia”, «tutto è buono», ci perfeziona, ci libera dal male. «Anche quando tutto crollasse intorno a noi e non avessimo punto di appoggio non dovrà venir meno la nostra assoluta confidenza in Dio, il quale forse aspetta proprio questa prova per operare Lui in un momento quello che tutte le industrie umane non saprebbero fare in mille anni». I nostri sono tempi difficili: abbiamo cancellato molte cose e la nostra orfanezza ci appare in tutta la sua tragicità . Quanto è salutare allora riportare alla soglia della nostra coscienza di uomini del nostro tempo la voce di questa Guida dello spirito: «I momenti difficili che attraversiamo impongono completo abbandono in Dio». «Guardate Dio, solo Dio in ogni evento: qui è l’essenza di tutta la vita». Chi di noi riesce più a sfuggire alla tentazione di orgoglio che inebria il nostro mondo? Siamo tentati tutti dal mito di Prometeo: scandagliamo il macrocosmo, ci apriamo la strada al mondo più piccolo, il microcosmo e, come il ragno della leggenda, non vogliamo che la nostra tela sia attaccata in alto. E invece senza di lui, Dio, tutto diventa inesplicabile e le nostre velleità di rifugiarsi nel caso diventano puerili. Per tali motivi il pensiero moderno ha conosciuto esiti nefasti, distruttivi, e sono affiorati disvalori che ci sconvolgono: l’angoscia, il nulla … Se sapessimo interrogare ancora una volta Monsignore, egli ci risponderebbe: «E’ tanto necessario che ci abituiamo a considerare tutto in Dio e non nei riguardi nostri! … ». «Ricordate: noi siamo niente. Dio non ha bisogno di noi. Dobbiamo lavorare solo in quanto Egli lo vuole, se lo vuole e come lo vuole». E’ questo innesto nella vita di Dio che ci eleva veramente non le opere giudicate grandi dal mondo: «AI suo cospetto le opere che il mondo giudica grandi valgono poco se non sono fatte per puro amore di Lui ed anche una parola buona o una piccolissima mortificazione ha altissimo valore se l’ha ispirata un grande amore per Lui». Il nostro mondo è caratterizzato da un prolungato chiacchiericcio ed è opportuno il silenzio che concilia il pensiero, la ricerca vera che può spingere alla rinascita. Bene a ragione invece dei discorsi, si esige la testimonianza. Ed allora ritorniamo a quell’inginocchiatoio! Ci attende Uno che consilio multos adiuvit, exemplo omnes.