Ave, o Madre, tutta bella; ave, o tutta santa!
Voglio vivere in particolare intimità con te, Maria,
durante questo bel mese a Te dedicato, o mistica Rosa.
Il Venerabile Padre mi esorta a vivere il tuo “silenzio.”
Dice che l’evangelista riporta solo quattro o cinque tue parole.
Desidero imitarti nella fede, aderendo con prontezza
al divino volere comunque e da chiunque significatomi;
lodarlo per l’azione della sua grazia e amarLo toto corde;
riconoscere tutto come dono suo e in ogni cosa benedirlo.
Vivere in semplicità ed umiltà riconoscendo il mio nulla.
E’ l’umiltà, o Madre, che ti rese feconda, lo dicono i Padri:
Piacesti a Dio per la verginità, ma generasti per l’umiltà:
“virginitate placuit, humilitate concepit”.
O santa umiltà, invadi il mio cuore, i miei sensi perché viva:
“L’Imparate da me che sono mite ed umile di cuore”!
Bramo essere docile all’azione dello Spirito Santo.
Curare una relazione amorosa per percepire la sua azione,
reale, ma nascosta e sempre attiva ed operante in chi si dà
con docilità e amore all’ ascolto e brama d’ essere in comunione
con l’Artefice quasi ignorato, benché sempre operante nella storia.
Trenta giorni in dimestichezza con Te, Madre, mi daranno la comprensione
della tua squisita maternità, nascosta, che con solerte attenzione :
sui sentieri divini mi condurrà ed il trentuno, Regina del mio cuore sarai,
perché finalmente capirò i segreti del tuo Figlio amato su di me,
maternamente e discretamente rivelati e il suo progetto compirò.
Oggi mi viene indicato di seguirti, o Madre, nella via dell’umiltà:
vivo perciò nella verità e nella semplicità perché mi accetterò
serenamente e senza desiderare altro, né mai sopravvalutarmi.
Se mi troverò fragile e debole non mi affliggerò, ma ricorrerò
con maggiore fiducia a Te che ti dichiari: “ancilla Domini”.
Ma quando le hai pronunciate queste parole? In quale situazione?
Nel momento in cui l’angelo ti aveva rivelato l’altissima dignità:
“La potenza dello Spirito ti adombrerà e concepirai nel grembo
E darai alla luce il Figlio dell’Altissimo che chiamerai Gesù”.
Credendo ciecamente nel Padre vi aderisci, senza esitazione.
Ho tanto cammino da fare, o Madre, aiutami a innamorarmi,
di questa virtù senza la quale non è possibile attirare l’amore di Dio.
L’umiltà è il fondamento su cui si radicano e crescono tutte le virtù.
E…specchiandomi in Te, chiedendomi come faresti Tu, quale
atteggiamento, quale scelta opereresti Tu, sarò certamente nel vero.
Mi abbandono interamente a te, metto così in atto, sostenuta dalla grazia,
l’esortazione del Venerabile Padre: chiediti sempre:” Maria al mio posto”?
Questa domanda mi aiuterà a discernere e a conformarmi a Te
Aiutami, Madre dolcissima, a vivere in comunione con Te sempre:
Nella preghiera, nel lavoro, nello studio, nel parlare, nella vita fraterna.
Il luogo ove si dà prova di amore vero è la vita di ogni giorno
nella semplicità dei gesti, delle azioni, delle parole, dei semplici sguardi…
capaci di compiere azione di pace, di distensione o di difesa, di dubbio,
forse anche di fantasiose immagini; si richiede perciò lealtà costante
ma se la lealtà è verità, non è forse, ad un tempo, essa stessa umiltà?
Suor Aurea dge