Sono entrata in comunità il 15 settembre 1958, all’età di 13 anni. Ero un’aspirante destinata a Mugnano, dove in quegli anni l’Istituto stava accogliendo le aspiranti così giovani. Ma prima fui accompagnata a Tricarico e lì incontrai subito il Padre Fondatore. Da Santa Chiara andavo a visitarlo con le aspiranti più grandi, finché non partii per Mugnano. Ci accoglieva con tanto affetto, s’interessava di ognuna di noi e ci esortava alla virtù.
Poi l’ho visto più volte a Mugnano e a Marano, perché quando veniva a Napoli, visitava tutte le comunità. Ricordo che suonava la campana e ci riunivamo tutte, suore e aspiranti, in una stanza e il Padre s’intratteneva con noi amabilmente, ci parlava e ci ascoltava proprio come un padre. Poi ci chiamava singolarmente, anche noi che eravamo le ultime e ancora così giovani. Mi meravigliava il suo interesse per me, che certo avevo la vocazione ed ero tanto contenta, ma non sapevo cosa dire. Vedendomi seria e timida, mi congedava sempre dicendo: “La prossima volta ti voglio vedere più allegra”. E mi segnava con la sua benedizione.
Una volta doveva andare a Copertino e mi chiese se volevo andare con Lui: era per tentare se avevo nostalgia di casa. Un’altra volta andai a salutarlo, perché dovevo andare a casa per l’estate. Allora mi disse: “Ti raccomando, mangia molte pagnotte!” Era tanto santo quanto umano.
Ma il ricordo più bello che mi risuona sempre in cuore è quello dell’ultima volta che l’ho incontrato, già molto malato, il 3 settembre del 1960. Ero tornata da casa, viaggiando con una suora. Arrivate a Tricarico, il primo pensiero della suora fu di andare all’episcopio per salutare il Padre. Mi lasciò in portineria e lei salì da sola. Il Padre era in camera, già sulla sedia a rotelle, molto sofferente. Chiese di me alla suora e mi mandò a chiamare, perché voleva vedermi. Arrivata da lui lo salutai baciandogli la mano, lui mi guardò con tenerezza e mi disse: “Brava! Sempre fedele!”. Era una lode e una raccomandazione.
Suor Marilinda Ciccarese