Andando lontano con il pensiero, negli anni di formazione a Marano, ricordo con nostalgia e grande gioia quel tempo che non dimenticherò mai: quando il Padre qualche volta da Tricarico veniva nella sua casa a Marano; la nostra carissima maestra Suor Letizia Nigro, con la sua amabilità , otteneva dal Padre il dono di fare ricreazione insieme a lui. Per noi era una gioia indescrivibile. Lui con il suo umorismo napoletano ci faceva divertire tantissimo. In ogni battuta la parte morale non mancava mai. Una volta ci portò l’esempio dei chiodi arrugginiti, messi in un sacco, che stropicciandosi l’un l’altro divennero lucidi. Così avviene nelle nostre comunità , quando riusciamo a superare con tanto amore le nostre fragilità , diversità di educazione, di cultura, di carattere; allora sì, le nostre comunità diventano comunità di persone che rendono bello lo stare insieme con spirito eucaristico, mettendo in pratica il comandamento dell’amore.
Il Padre ci esortava sempre a mettere in pratica la Parola di Dio che la liturgia ci offre ogni mattina nell’Eucarestia. Tutte le volte che ho avuto la gioia di incontrarlo ho scoperto in lui una dolcezza, una carità , un’amabilità eccezionale, che traspariva nel suo atteggiamento; anche quando per fragilità sbagliavi, ti faceva capire lo sbaglio, ma sempre con quel tocco di perdono, di dolcezza, di carità di padre affettuoso.
Suor Savina Tamborrino