…ed emozioni scolpite vivamente nel mio cuore.
Mi presento: sono Suor Concilia Cirillo, sono nata a Boscotrecase (Napoli); da bambina ho conosciuto le suore D.G.E. Frequentavo la parrocchia Sant’Anna con assiduità e passione. Mamma, con fede autentica, ci curava, ci accompagnava alla Catechesi, e con partecipazione ci seguiva assiduamente. Insieme, papà e mamma costituivano una coppia ideale. Mamma, era una fedele cristiana innamorata di Gesù Eucaristico, amante della vita, il suo desiderio era quello di farci crescere nella fede e nei valori ideali della Verità evangelica, nell’amore di Maria, madre di Gesù e nell’amicizia condivisa con tutti; oltre al Catechismo e alla partecipazione alla Santa Messa domenicale, ci faceva partecipare alle * Gare Catechistiche *, indette dalla diocesi, in più, all’oratorio dell’Azione Cattolica bene organizzati e con massima competenza. Ricordo vivamente come se fosse oggi la laboriosità e la competenza delle nostre suore Discepole amanti di Gesù e tra queste c’erano Sr Melania, Sr Margherita de Cristoforo, Sr Raffaelina, Sr Gelsomina, e tante altre. Le suore erano molto dignitose. L’oratorio era per tutte noi grandi e piccole un dono per rafforzare la nostra crescita, umana, cristiana, sociale. Vivevano di lealtà e di onestà laboriosa con generosa missionarietà apostolica… I sacerdoti ed il parroco collaboravano insieme alle suore, alle famiglie, siamo cresciuti costruendo rapporti autentici mai più cancellati nel tempo; tutti vivamente si ricordano di questa presenza! Ma… un giorno molto triste fu quando nella mia famiglia accadde qualcosa davvero sconcertante: la T.P.N. di Napoli dove il mio papà lavorava venne incendiata dai mafiosi e ribelli di bande cattive…e allora lasciammo Boscotrecase e con tutta la famiglia ci trasferimmo a Napoli, ed infine a Salerno, la città dei nonni e bisnonni paterni. La nostra vita cambiò, dopo quel tempo trascorso in serenità… Sì, ma con sacrificio … e tanta sofferenza! Intanto ero cresciuta; il mio pensiero e il sogno che avevo accarezzato sempre, mi tormentava: era quello di farmi suora, di consacrarmi al Signore! Desideravo a tutti i costi di rivedere le mie suore Discepole oppure scegliere sempre di essere suora, ma missionaria Saveriana. Ritornai a Boscotrecase dai nonni materni e Sr Pierina (allora Gianna) mi fece salutare le suore, ma non trovai le stesse; nel salotto della comunità salutai un gruppo di suore Discepole e Gianna, che mi accompagnava, mi raccomandò di salutarle e andare via. Con tristezza, mi avviai, ma con tante domande in soliloquio! Il nonno poi, ci accompagnò a Napoli. Certamente per le suore era successa una tragedia, che non sto a raccontare! Ritornando a casa, cioè a Napoli, dissi a mamma che desideravo andare a Mugnano di Napoli per salutare e rivedere Sr Raffaelina Granata. Detto fatto, andai. Ritrovai Sr Raffaelina tanto provata, ma serena, mi accolse con molta delicatezza e mi consigliò di prendere un appuntamento con il Noviziato di Marano. Mi disse: Lì potrai trovare un aiuto per capire i tuoi sogni e le tue scelte!
Ritornai a Napoli e seppi da mia zia che Gianna (Sr Pierina) era già partita per Tricarico, per l’ingresso in Aspirantato a Santa Chiara. Allora caparbiamente decisi di andare con due mie sorelle e mia cugina, una domenica pomeriggio, a Marano. Subito, dopo aver pranzato, con i permessi della famiglia, ci incamminammo. Giunte a Marano, con molta facilità trovammo la casa, bussammo alla porta delle suore Discepole, ci venne incontro Sr Gaetana, la quale, con garbo ci accompagnò dalla superiora di allora, Sr Elena; ci fece intravedere alcune novizie che si dirigevano verso una scala. Intanto Sr Elena, con aria accogliente, ci salutò e poi disse: “Ragazze, siete fortunate, ora vi accompagnerò da Monsignore, il nostro Padre Raffaello, Il fondatore che è venuto da Tricarico. Il Padre è qui in questi giorni”. Eravamo contentissime! Sr Elena ci accompagnò da Lui…e restammo sole in dolce dialogo. Appena ci salutò, restammo estasiate della sua paternità e della sua amabilità, come se già ci conoscesse da tempo, ci fissò una per una e ad ognuna diceva o chiedeva qualcosa. Sr Elena, prima di presentarci, disse al Padre sottovoce indicando me: quella lì si vuole fare suora. Il Padre rivolgendo le sue domande ad una ad una, in ultimo chiamò me, dicendo: «E tu ti chiami?» Risposi: “Rosanna” e di rimando mi disse: «Se sono rose fioriranno». Poi, con molto interesse, ci raccomandò, al ritorno a casa, di non fermarci con nessuno …. Infine mi chiamò e, con molta emozione, ma con una forza raggiante che emanava da quello sguardo penetrante, paterno, davvero scrutatore di anime, mi avvicinò, mi affidò un incarico di fiducia, mi disse senza troppe parole: Ora che scendete a Napoli, questa torre di lettere, me le devi imbucare alla Posta Centrale, inviare a Roma, fai attenzione, perché devono arrivare presto. Poi ci benedisse e, felicissime, andammo via, ricche di tanta gioia ritornammo a casa raggianti per aver vissuto un’avventura che mai più avremmo scordato! Nella mia scelta vocazionale sempre ho ricordato questo momento LUMINOSO, di accostamento filiale con il nostro Padre Fondatore. È la riprova più bella di una vita scelta per vivere l’oggi della Chiesa e del mondo e l’identità del carisma, profondamente collegati con Gesù Eucaristia nella sublime vocazione di Adoratrici: in Dio viviamo, ci muoviamo, siamo umilmente Adoratrici della Trinità, unite a Cristo, per vivere, adorare, riparare, ringraziare, supplicare! Con Maria nostra Madre Addolorata, Ti rendo grazie, Signore!